Soffri di emorroidi patologiche, e noti che i sintomi peggiorano durante l’estate o comunque la stagione calda?
L’estate e il caldo sono dei periodi difficili per chi soffre della malattia emorroidaria, che spesso fa sfociare in autentiche crisi emorroidali, molto dolorose e per questo temute dai pazienti.
Vi è una correlazione precisa tra l’aumento della temperatura e il peggioramento delle emorroidi patologiche: leggi questa pagina per scoprire qual è questo nesso, e cosa puoi fare per migliorare la situazione e rendere meno dolorosa la sintomatologia.
Cosa sono le emorroidi?
Le emorroidi sono dei fisiologici plessi formati da vene ed arterie unite tra di loro (anastomizzate, in gergo medico), presenti anatomicamente nel canale anale.
Assomigliano a dei morbidi cuscinetti carichi di sangue, ed ognuno di noi ha tre plessi principali: anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro.
Questi cuscinetti, in condizioni di normalità , hanno l’utile funzione di vascolarizzazione del canale anale e, secondariamente, di aiuto degli sfinteri nel contenimento delle feci.
Solo in determinate condizioni, cioè quando le emorroidi si rigonfiano eccessivamente di sangue, s’infiammano, si lacerano ed estrudono fuori dalla loro sede originaria, si può parlare di ‘malattia emorroidaria’, oppure di ‘emorroidi patologiche’.
Bere la giusta quantità di acqua ogni giorno è un compito imprescindibile per ognuno di noi, ed è una buona pratica salutare indipendente dall'età e dalla stagione dell'anno.
Tuttavia d'estate, per colpa dell'aumento di sudorazione del nostro corpo, siamo tutti obbligati a reintegrare maggiormente i liquidi, bevendo di più.
Non c'è un limite massimo alla quantità d'acqua che si può bere: l'intossicazione da acqua è un fenomeno pressoché impossibile per un essere umano, in quanto accadrebbe dopo decine di litri ingeriti in pochissimo tempo.
Bere molto nel periodo caldo è indispensabile per mantenere morbide ed idratate le feci, impedendo la loro formazione troppo dura, che potrebbe aumentare la pressione intra-addominale e infiammare e lacerare dunque le emorroidi, peggiorando la condizione sintomatica.
Cos’è la malattia emorroidaria?
Per malattia emorroidaria oppure emorroidi patologiche s’intende un’alterazione patologica dei normali plessi emorroidali, che s’ingrossano, s’infiammano, si lacerano ed estrudono fuori dalla loro sede anatomica nel canale anale, dando origine al prolasso emorroidario.
La malattia emorroidaria è estremamente comune in tutto il mondo: si pensa che, assieme alla carie dentale, sia addirittura la prima patologia in assoluto per gli esseri umani, e questo dovrebbe dare un’idea abbastanza precisa di quante persone colpisce ed affligge ogni anno.
La causa principale del prolasso delle emorroidi non è ancora ben nota alla scienza, ma nel tempo si sono proposte due teorie principali:
- La teoria meccanica, che vede un naturale sfinimento dei tessuti di supporto delle emorroidi dovuto all’avanzare dell’età , al rallentamento della produzione di collagene e a fattori scatenanti quali la stipsi cronica;
- La teoria emodinamica, che vede l’inizio del prolasso dato dall’iper-pressione ematica sui plessi, a sua volta dovuta ad un’iper-pressione intraaddominale
Va notato che queste due teorie non sono necessariamente in contrasto tra di loro, e che tutte e due possono, in egual misura, portare al prolasso emorroidario.
Oltre a queste due teorie che tentano di spiegare l’origine della malattia emorroidaria, nel corso degli anni la Medicina ha appurato la correlazione tra l’inizio delle emorroidi patologiche e la presenza di determinati fattori scatenanti, quali:
- La stipsi cronica;
- L’invecchiamento e la naturale perdita di collagene;
- La diarrea cronica e i problemi dell’alvo dati dal colon irritabile;
- La gravidanza ed il parto;
- Una dieta povera di fibre e giusta idratazione giornaliera;
- Una dieta troppo ricca di cibi piccanti e/o irritanti per la mucosa intestinale;
- Alcuni sport o lavori di fatica;
- Alcune patologie croniche dell’intestino, come la malattia di Crohn o la rettocolite ulcerosa
Tutti questi fattori comportano un degrado della tenuta dei tessuti di supporto a cui i plessi si ‘ancorano’ al canale anale, nonché lo sfinimento dei tessuti delle emorroidi stesse, che si sfiancano e danno inizio al rigonfiamento e al prolasso.
Quali sono i sintomi delle emorroidi patologiche?
I sintomi tipici delle emorroidi patologiche sono il prolasso dei plessi, che tendono a fuoriuscire dall’orifizio anale, nonché il sanguinamento anale (ematochezia), spesso coincidente l’atto della defecazione, per via dello sfregamento delle feci sulle emorroidi prolassate ed infiammate.
A questi sintomi tipici possono aggiungersi altri comuni sintomi correlati quali sensazione di tenesmo, bruciore e prurito anale e, come complicanza di maggior disturbo, un trombo emorroidario.
La manifestazione clinica di tutti questi sintomi varia sia in relazione all’entità del prolasso, alle eventuali terapie palliative che il paziente mette in atto e, non per ultimo, anche alla temperatura esterna.
Difatti proprio l’aumento della temperatura provoca un noto fenomeno fisiologico che è alla base dell’aumento della sintomatologia emorroidaria, che ogni anno, nella stagione calda, spinge molti pazienti a ricercare cure immediate per il prolasso delle emorroidi.
La terapia per le emorroidi varia molto in base al loro stadio, nonché alla loro infiammazione e congestione.
Emorroidi di stadio basso possono essere efficacemente trattate e risolte con la giusta dieta, la prescrizione di integratori flavonoidi e emollienti locali, in grado di decongestionare i plessi e, specie nei pazienti giovani, aiutare il corpo alla rigenerazione dei tessuti di supporto danneggiati dal prolasso.
Prolassi elevati necessitano invece quasi sempre di terapia più energica, di tipo radicale, quindi distruttivo.
In tempi recenti, l'emorroidectomia secondo Milligan-Morgan sta venendo ridimensionata dall'uso della moderna scleromousse stabilizzata, in grado di sclerosare (chiudere) i plessi emorroidari permanentemente, senza dolore e senza accesso chirurgico.
Perché col caldo le emorroidi peggiorano?
Il calore, a sua volta determinato dall’aumento della temperatura legato alla pressione atmosferica, è un noto vasodilatatore.
Ciò vuol dire che i vasi del corpo umano (arterie, vene e vasi linfatici) all’aumento della temperatura si dilatano ed aumentano di diametro, facendo dunque passare più liquido al loro interno (sangue o linfa che sia).
La vasodilatazione dovuta all’aumento della temperatura esterna è un fenomeno naturale, che colpisce tutti gli esseri umani nel periodo caldo dell’anno.
È difatti comune, ad esempio, che la circonferenza di polsi e caviglie aumenti anche di qualche centimetro durante l’estate, proprio poiché i vasi del corpo aumentano di diametro.
In condizioni di normalità , la vasodilatazione non è un fenomeno preoccupante: vene ed arterie sono ben elastiche, e il nostro corpo semplicemente si adatta al loro aumento di diametro.
Nelle situazioni patologiche però, in cui un vaso è già danneggiato e cronicamente dilatato, come sono appunto i plessi emorroidali malati, la vasodilatazione può aggravare i problemi.
Le emorroidi patologiche, già estruse e prolassate ben oltre la normale dimensione, col caldo aumentano ancora di più il loro volume, peggiorando quindi la condizione sintomatica.
Una maggiore dilatazione dei tessuti delle emorroidi, già sfiancati e danneggiati dalla malattia emorroidaria, rigonfia ancora di più i plessi, che dunque prolassano sempre più verso l’esterno dell’ano, e diventano più propensi a congestionarsi, infiammarsi e lesionarsi.
Non è difatti un caso che, con i primi caldi, i pazienti affetti dalle emorroidi patologiche lamentino un sistematico aumento dei sintomi quali bruciore, gonfiore, sensazione di corpo estraneo nell’ano, aumento del sanguinamento anale durante o poco dopo la defecazione (rettoragia) ed intenso prurito, spesso causato dall’iper-produzione di muco e sudore, tipica della zona anale affetta dal prolasso emorroidario.
Questi sintomi aumentati d’intensità durano sovente tutta l’estate, tormentando il paziente per mesi, e si attenuano solo all’arrivo del primo fresco autunnale.
Le pomate ed i prodotti da banco, venduti in farmacia per le emorroidi e non necessitanti di prescrizione medica, sono quasi sempre poco efficaci per la cura delle emorroidi.
Difatti, queste creme non 'curano' nulla, ma al massimo sono un aiuto palliativo per i sintomi, riducendo il prurito, il bruciore o la sensazione di fastidio, tipica delle emorroidi patologiche.
Molte di queste pomate, spesso prescritte dal farmacista un po' troppo frettolosamente, contengono anestetico locale in piccole quantità , così come steroidi (cortisone).
L'effetto benefico di tali preparazioni è dunque dato dall'anestetico locale e dal cortisone: finiti i loro effetti, che di solito durano qualche ora, il paziente ricomincia ad accusare i sintomi del prolasso emorroidario.
Cosa si può fare per lenire il fastidio delle emorroidi in estate?
La patologia emorroidaria, quando iniziata, è una condizione cronica e progressiva.
La gravità del prolasso è classificata in base al suo volume complessivo, e vi sono quattro gradi di severità :
- I grado, emorroidi interne visibili solo con l’esame di proctoscopia;
- II grado, emorroidi interne che prolassano all’esterno solo durante la defecazione o durante alcuni sforzi, ma rientrano spontaneamente nel canale anale;
- III grado, emorroidi prolassate fuori dal canale anale ma riconducibili per mezzo di manovra manuale
- IV grado, emorroidi prolassate esternamente non più riconducibili all’interno del canale anale
Emorroidi di grado basso, quindi di I o II grado, possono essere trattate ed alleviate con la giusta modifica della dieta e la corretta terapia decongestionante medica.
Emorroidi di alto grado, quindi dal III in poi, necessitano quasi sempre di trattamenti più energici, radicali, di tipo distruttivo.
Attualmente, la tradizionale Chirurgia per le emorroidi basata sulla tecnica di emorroidectomia Milligan-Morgan sta venendo soppiantata dalla nuova scleroterapia a base di scleromousse stabilizzata.
Soprattutto quest’ultimo trattamento, che ha il vantaggio di non essere chirurgico e di poter essere somministrato agevolmente in ambulatorio, è in grado di trattare casi anche di grado elevato del prolasso emorroidario, risparmiando al paziente l’accesso alla Chirurgia.
Bere molto, mangiare correttamente
C’è una nota correlazione tra inizio del prolasso emorroidario e dieta povera di adeguata idratazione e fibre, che causa a sua volta condizione di stipsi cronica.
Difatti, una dieta carente di giusta idratazione quotidiana e di giusta quantità di fibre non è benefica per l’intestino, la cui naturale peristalsi sarà ostacolata dalla formazione di feci stitiche, molto dure, poco agevoli da espellere.
Questa condizione a sua volta è considerata un fattore scatenante del prolasso emorroidario, poiché feci dure e difficili da evacuare causano sempre un aumento della pressione intra-addominale, che sfianca i tessuti di supporto delle emorroidi e, alla lunga, da inizio alla malattia emorroidaria.
Con la stagione calda, l’aumento della sudorazione, a sua volta necessario strumento di raffreddamento del corpo, fa disperdere il nostro naturale fattore d’idratazione, che siamo dunque costretti a mantenere costante aumentando la quantità di liquidi ingeriti.
Bere molto in estate e, in generale, col caldo, è imperativo per il nostro fisico ed anche per il nostro intestino, per evitare la formazione di feci troppo dure e difficili poi da evacuare.
Una buona quantità di fibre nell’alimentazione poi, con la preferenza per verdure cotte a foglia larga (come spinaci, verza, coste, ecc.) garantisce la giusta consistenza delle feci e il loro giusto volume, aiutando dunque la peristalsi a fare il suo lavoro.
Già bere sufficientemente e mangiare bene, prediligendo verdura ricca di fibra, è una buona prevenzione per le emorroidi patologiche che tutti noi dovremmo fare sempre, specie in estate.
I pazienti con accertata malattia emorroidaria poi devono assolutamente seguire un regime dietetico opportuno, per mantenere sempre feci morbide e facili da evacuare, evitando disidratazioni e pericolosi episodi di stipsi.
Se le emorroidi peggiorano col caldo, recati subito dal Proctologo
Se sei sofferente di patologia emorroidaria e noti che, col caldo, essa peggiora, non dovresti cercare su Internet rimedi di dubbia efficacia, che potrebbero anche mettere in pericolo la tua salute.
Anche ricorrere a pomate auto-prescritte, specie se contenti cortisone ed anestetico locale, non è mai una buona idea: sono inutili per combattere la causa del prolasso delle emorroidi, e al massimo danno solo un benessere momentaneo e palliativo.
Quello che invece dovresti fare è non perdere tempo e contattare un Medico Proctologo, che potrà effettuare un’accurata visita proctologica e darti, finalmente, una terapia medica efficace e risolutiva.
Le emorroidi vanno combattute curando la loro causa, e per farlo devi necessariamente rivolgerti al Medico Proctologo.
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- Ragadi anali;
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- Stitichezza cronica;
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Quindi ricorda che...
- le emorroidi sono dei fisiologici plessi artero-venosi presenti nel nostro canale anale;
- in condizioni di normalità , le emorroidi non causano fastidi o dolori;
- il compito principale delle emorroidi è quello di vascolarizzare il canale anale, nonché supportare lo sfintere nella continenza fecale;
- tutti noi abbiamo tre plessi emorroidari principali: anteriore destro, posteriore destro e laterale sinistro;
- quando le emorroidi si gonfiano, s'infiammano ed estrudono fuori dal canale ano-rettale, si può parlare di patologia emorroidaria;
- la patologia emorroidaria è, assieme alla carie dentale, la patologia più diffusa al mondo;
- non è ancora nota la causa principale dell'inizio del prolasso emorroidario, ma si sospettano due teorie maggiori: quella meccanica e quella emodinamica;
- la medicina ha accertato da molti anni la correlazione dell'inizio della patologia emorroidaria con alcuni fattori scatenanti, come la stipsi cronica, una dieta scorretta e povera di fibre, alcuni sport o lavori particolarmente usuranti, la gravidanza e il parto;
- il prolasso emorroidario, una volta iniziato e non trattato, è solitamente cronico e peggiorativo;
- vi sono quattro gradi di severità delle emorroidi, legati al volume del prolasso;
- il caldo e la stagione estiva sono deleteri per la sintomatologia delle emorroidi, che peggiora per via del noto fenomeno della vasodilatazione;
- col caldo i vasi del corpo aumentano di diametro, facendo dunque passare più sangue e peggiorando l'entità del prolasso;
- esistono svariati trattamenti per le emorroidi, sia medici che chirurgici, a seconda del loro grado di prolasso;
- Una dieta ricca di fibre ed acqua tiene morbide le feci, ne impedisce la disidratazione eccessiva e permette agevoli defecazioni, evitando di lesionare i plessi emorroidari;
- si dovrebbe ricorrere al proctologo e alla visita proctologica prima dell'inizio della stagione calda, cioè prima del peggioramento dei sintomi delle emorroidi
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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Molto disponibile. Grazie a lei e al suo staff."