Soffri spesso di crampi addominali, con una sensazione di tensione al basso ventre, accompagnata da flatulenze che, a volte, non riesci proprio a trattenere?
Il meteorismo è una delle più comuni affezioni dell’intestino e, assieme alla stipsi cronica e alla diarrea, fa parte delle patologie colonproctologiche in assoluto più comuni.
Si stima che almeno un 10% della sola popolazione italiana è affetto da meteorismo cronico, ma tale dato è difficile da stabilire con certezza poiché è molto probabile che la diffusione sia decisamente sotto-diagnosticata.
Se anche tu soffri dunque di scariche improvvise di flatulenze, di spasmi e dolori intestinali e di sensazione di tensione addominale, continua a leggere questa pagina: è stata scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Proctologo, proprio per aiutarti a capire la tua condizione e spronarti ad affrontarla, partendo dalla necessaria visita colonproctologica.
Che cos’è il meteorismo?
Il Medicina, per meteorismo s’intende un disturbo funzionale dell’intestino crasso, con una produzione esagerata di gas intestinali, distribuiti in maniera non uniforme nel colon.
L’origine del nome è, come quasi sempre accade in Medicina, di origine greca: μετεωρισμός, cioè «sollevamento, gonfiore», a sua volte derivato da μετέωρος «che sta in alto».
Il meteorismo è una condizione anomala e patologica dell’intestino solo quando esso da una serie di ben precisi disturbi al paziente, tali da ridurgli di molto la qualità della vita.
In condizioni normali, difatti, nel colon umano è naturalmente sempre presente una certa quantità di gas, grossomodo 100-150 ml distribuiti uniformemente, derivante dalla fermentazione batterica della nostra flora intestinale.
Si parla dunque di meteorismo funzionale solo quando questa quantità non solo aumenta in maniera considerevole, ma viene distribuita in maniera non omogenea nel colon, con sezioni dello stesso più dilatate dai gas e sezioni invece più libere.
Perché il nostro intestino produce in continuazione gas?
il microbiota dell'intestino produce in continuazione gas come frutto del suo metabolismo
Il colon, chiamato in gergo medico intestino crasso, è l’ultimo organo del lungo tubo gastrodigerente umano, che comincia ovviamente dal cavo orale.
La funzione principale del colon è quella di riassorbire i liquidi presenti nel chilo, cioè il nutrimento ormai privato degli zuccheri e dei nutrienti essenziali dai villi intestinali dell’intestino tenue, e completare dunque la digestione.
Il chilo, proveniente dall’intestino tenue attraverso la valvola ileocecale, viene lentamente riassorbito dei liquidi e degli elettroliti dalla mucosa del colon, grazie alla massiccia presenza dei vasi linfatici.
I vasi linfatici, che permeano tutta la mucosa intestinale, assorbono i liquidi e gli elettroliti dal chilo e li riversano poi nel circolo venoso, tramutando dunque il chilo in alvo, cioè le feci prima di essere espulse.
Questo processo di trasformazione è però completato non solo dai vasi linfatici della mucosa, ma anche dall’azione incessante dei batteri presenti nel colon, chiamati flora batterica intestinale.
Tali batteri, nostri amici, vivono nel nostro intestino in un meccanismo di simbiosi: aggrediscono i residui dei polisaccaridi del chilo, non assorbiti dai villi intestinali e li ‘digeriscono’, impedendo dunque che essi danneggino la mucosa.
Il prodotto del loro metabolismo fa ‘maturare’ il chilo e lo fa aumentare di volume e solidificare, trasformandolo nell’alvo, morbido e facile da espellere, che sarà poi smaltito per mezzo della defecazione.
Fermentando, i batteri nostri amici producono anche, come residui della fermentazione, anche discrete quantità di gas come azoto, idrogeno, monossido di carbonio e metano.
Questi gasi si uniscono all’ossigeno, che inevitabilmente ingeriamo mangiando, e formano per l’appunto i gas intestinali.
Parte di questi gas sono naturalmente assorbiti dalla mucosa, immessi nella circolazione venosa e espulsi con la normale ventilazione polmonare.
Altra parte dei gas intestinali è invece espulsa direttamente dall’ano.
In un intestino sano ed in salute, quindi, è sempre presente una quantità variabile di gas, che viene comunque bilanciata dai meccanismi di riassorbimento della mucosa e dell’espulsione mediante i peti.
Quali sono i sintomi del meteorismo?
I sintomi del meteorismo variano enormemente da persona a persona, e spesso sono non stati clinici, ma percezioni e sensazioni che potrebbero anche non avere un segno clinico rilevabile dal Medico.
Tenendo dunque presente questo fattore importante, e considerando che la quantità di gas nel colon è variabile grandemente a seconda dell’individuo, i sintomi tipici di quello che viene percepito come meteorismo sono:
- Sensazione di pancia gonfia;
- Spasmi e crampi addominali;
- Distensione addominale, cioè intestino duro al tatto e alla palpazione;
- Corda colica, risultato della distensione addominale;
- Flatulenze aumentate in quantità e spesso riferite come impellenti, impossibili da trattenere
Tutti questi sintomi sono solo parzialmente collegati al volume totale dei gas presenti nel colon (come detto in precedenza, variabile): alcuni soggetti lamentano la sensazione di ‘pancia gonfia’ anche con una quantità di gas inferiore alla media, mentre altri soggetti invece non hanno nessuna sintomatologia anche con quantità di gas intestinali di molto superiori alla media.
Più che la quantità totale dei gas è invece molto più utile sapere, in ambito clinico, dove questi gas sono presenti, e la loro diffusione omogenea o meno nel colon.
Difatti, molti dei sintomi del meteorismo sono dovuti ad una maggiore pressione gassosa in un dato settore dell’intestino, che si muove improvvisamente, creando dunque degli spasmi.
La sensazione di 'pancia gonfia' è enormemente diffusa tra la popolazione umana, ma spesso non ha segni clinici patologici certi e rilevabili.
A volte, è solo una sensazione del soggetto, spesso causata da stati di stress e tensione particolarmente evidenti.
A livello clinico, si parla di meteorismo solo quando sono presenti segni clinici certi e misurabili, come la tensione addominale, gli spasmi intestinali, il fenomeno delle flatulenze, ecc.
Tutte queste condizioni possono variare di molto da soggetto a soggetto, e spesso 'seguono' cicli lavorativi e di vita difficili da preventivare.
Ecco perché la visita per accertare o meno la presenza di meteorismo deve obbligatoriamente prevedere un'anamnesi accurata del Medico, che deve indagare a fondo non solo sulla situazione fisiologica del paziente, ma anche accertarsi di quella psicologica.
Quali sono le cause del meteorismo?
diete troppo ricche di legumi possono portare a condizioni di meteorismo
Le cause del meteorismo possono essere molteplici: la sensazione di ‘pancia gonfia’, come detto in precedenza, non è un vero e proprio segno clinico, ma una sensazione soggettiva del paziente.
A volte, tale sensazione non ha riscontri clinici, eppure persiste: ciò rende difficile stabilire una connessione reale con una causa fisiologica, e questo deve essere sempre considerato in fase di diagnosi.
Premesso ciò, le condizioni che possono portare al meteorismo funzionale, cioè il gonfiore addominale accertato con segni clinici, sono le seguenti:
Stati di agitazione e stress
Quando ci agitiamo, il nostro cervello produce, per rilassarsi, grandi quantità di cortisolo, nonché catecolamine (la più famosa di esse è l’adrenalina).
Il cortisolo rilassa tutto il corpo ma ha un effetto invece irritativo sulla mucosa intestinale, e causa danneggiamento del microbiota.
Le catecolamine invece inibiscono la peristalsi intestinale, ed aumentano la produzione di gas della flora batterica;
Sindrome del colon irritabile
La mucosa del colon irritata è molto meno efficace nell’assorbire i gas intestinali, che quindi si accumulano causando meteorismo;
Malattie autoimmuni del colon, come la rettocolite ulcerosa o la malattia di Crohn;
Intossicazioni alimentari causate da batteri, virus o protozoi;
Intolleranza al lattosio o al glutine (celiachia);
Aerofagia
L’introduzione di un’eccessiva quantità d’aria durante i pasti, spesso dovuta ad un consumo troppo veloce degli stessi, oppure al consumo di eccessive bevande gassate porta aumento della presenza d'aria nel colon;
Abuso di alimenti caseari, di latte o dei suoi derivati
Il lattosio è lo zucchero contenuto nel latte e in tutti i suoi derivati, e come tutti i polisaccaridi viene particolarmente gradito dai batteri della flora intestinale durante la digestione.
I villi intestinali dell’intestino tenue non assorbono completamente tutto il lattosio contenuto nel chimo, e parti di esso rimangono dunque nel chilo, venendo aggrediti dai batteri del colon.
Una dieta con quantità eccessive di latte e latticini freschi dunque aumenta in maniera esponenziale la fermentazione batterica intestinale, aumentando di conseguenza la quantità di gas prodotti;
Dieta con quantità eccessiva di frutta
Esattamente come il glucosio, il fruttosio contenuto nella frutta è un polisaccaride particolarmente gradito ai batteri del colon, che aumenta la loro fermentazione, con conseguente aumento dei gas prodotti dal loro metabolismo;
Dieta con quantità eccessiva di legumi
Fagioli, piselli, lenticchie, soia, fave, ceci e tutti gli altri legumi contengono grandi quantità di raffinosio: uno zucchero complesso formato da glucosio, fruttosio e galattosio.
Tutti zuccheri che i batteri del colon adorano, e che causano quindi una iper-fermentazione durante la digestione;
Contaminazione batterica dell’intestino tenue
I batteri che vivono in simbiosi nel nostro colon proteggono la mucosa dell’intestino e sono a noi indispensabili per completare la digestione e tramutare il chilo in alvo.
Tuttavia, questi batteri possono, in certe condizioni, oltrepassare la valvola ileocecale e espandersi nell’intestino tenue, dando origine a dei fenomeni di fermentazione del chimo che causano eccessivo gonfiore, dolore addominale e, non di rado, diarrea.
Questa contaminazione dell’intestino tenue da parte dei batteri avviene solitamente per una dieta troppo ricca di carboidrati;
Dieta troppo ricca di carni grasse;
Pasti con porzioni troppo abbondanti;
Come si evince, le cause che possono portare al meteorismo sono davvero tante, e molte hanno una diretta connessione con la dieta e, in generale, l’alimentazione.
Come si diagnostica il meteorismo?
l'esame addominale è imprescindibile per diagnosticare il meteorismo
Come detto poco in alto, la diagnosi del meteorismo è molto complessa, poiché la sensazione di ‘pancia gonfia’ è soggettiva, e spesso non ha riscontro clinico.
In linea generale, per diagnosticare uno stato reale di meteorismo occorre una visita specialistica colonproctologica, spesso accompagnata da alcuni test specifici.
Nella visita colonproctologica, il Medico Proctologo deve accertarsi del reale stato del colon eseguendo una visita addominale, che consiste in:
- Palpazione dell’intestino, partendo dal cieco sino al tratto discendente, per appurare l’eventuale presenza di corda colica;
- Auscultazione dell’addome con fonendoscopio, per rilevare la presenza della peristalsi, ed accertarne il suo stato;
- Rilevamento dell’eventuale gas in eccesso nel colon mediante manovra di picchettamento digitale (il Medico riesce a capire se vi è presenza massiccia d’aria in un punto del colon percependone il rimbombo al picchettamento delle dita)
Tuttavia, queste manovre possono non essere sufficienti per arrivare ad una diagnosi certa di meteorismo, oppure alla sua causa scatenante.
Difatti, è spesso necessario integrare la visita colonproctologica con alcuni esami specifici, come:
- Il Breath Test, che consente di misurare le intolleranze alimentari (specie al lattosio) e sindrome da malassorbimento;
- Test per la celiachia, che consente di accertare la presenza dell’intolleranza al glutine;
- Videocolonscopia, indispensabile per accertare la presenza di patologie autoimmuni come ad esempio la malattia di Crohn o la rettocolite ulcerosa
Questi esami, uniti alla visita addominale e ad un’accurata anamnesi, dovrebbero consentire al Medico Proctologo di arrivare alla giusta diagnosi non solo del meteorismo (che è un sintomo), ma della causa a monte che l’ha scatenato.
Il meteorismo non deve essere confuso con l'aerofagia oppure il fenomeno delle flatulenze.
L'aerofagia è un comportamento alimentare sbagliato, quasi sempre dovuto all'assunzione di pasti in modalità troppo veloce o troppo vorace, che causa a sua volta un'iper-quantità di aria ingerita assieme al cibo.
Tale aria finisce inevitabilmente nell'intestino, dove può provocare condizioni di meteorismo.
La flatulenza è invece l'emissione esagerata (e spesso, maleodorante) di peti, che divengono impossibili da trattenere.
Anche questa condizione può essere un sintomo del meteorismo, ma sicuramente non ne è la causa.
Come si può curare il meteorismo?
La terapia per il meteorismo è totalmente legata alla sua causa scatenante.
Nel caso che esso fosse causato da eccessivo stress o continui stati di agitazione, è necessario indirizzare il paziente verso terapie di tipo psicologico o anche psichiatrico, atte a calmarlo e a tentare, ove possibile, un ritorno a condizioni di serenità.
Nel caso che il meteorismo fosse causato invece da una dieta errata, contenente troppi zuccheri polisaccaridi, oppure eccessivo consumo di bevande gassate, il paziente deve essere rieducato alla giusta alimentazione.
Alimentazione che deve anche prevedere la diminuzione o l’abolizione, almeno per certi periodi, di alimenti fermentanti come i derivati del latte, oppure i legumi.
Se il meteorismo è causato invece dalla sindrome del colon irritabile, è imperativo cercare di riportare l’intestino ad una funzionalità perlomeno accettabile, agendo anche in questo caso sulla dieta e sull’integrazione dei nuovi probiotici disponibili sul mercato, nonché di farmaci fitorerapici dalle indiscusse proprietà calmanti e sfiammanti della mucosa intestinale.
Anche il livello di stress e tensione, nei soggetti affetti da colon irritabile, deve comunque essere tenuto sotto controllo, ed eventualmente riportato a livelli accettabili.
I pazienti con accertata celiachia, patologia per la quale non esiste ancora una cura specifica, devono modificare radicalmente e permanentemente la loro dieta, escludendo qualsiasi alimento contenente glutine.
Anche i pazienti con positività al Breath Test devono eliminare, o perlomeno ridurre drasticamente, il consumo di latte e latticini.
Queste modifiche alla dieta possono essere temporanee oppure definitive (come nel caso dei pazienti celiaci), e devono comunque essere inquadrate in un percorso riabilitativo dell’intestino, con controlli medici periodici.
La presenza continua di gas nell'intestino umano è assolutamente normale, ed è frutto sia dell'ingestione di aria durante i pasti, sia della fermentazione batterica che avviene normalmente nel nostro intestino.
I batteri nostri amici che compongono il microbiota intestinale (ce ne sono di oltre 400 tipi) formano la cosiddetta 'flora batterica', che è necessaria per completare il nostro processo digestivo.
I batteri del colon attaccano i residui di polisaccaridi presenti nel chilo, cioè il cibo ormai privato del nutrimento dai villi intestinali e, fermentando, lo trasformano nell'alvo, cioè nelle feci che poi saranno espulse mediante la defecazione.
Il frutto del metabolismo batterico sono sia le feci che i gas intestinali, composti prevalentemente da metano, idrogeno, azoto e monossido di carbonio.
Questi gas sono parzialmente riassorbiti dalla mucosa intestinale e parzialmente espulsi all'esterno, mediante i peti.
Prodotti da banco per la ‘pancia gonfia’? Non sempre utili
Il sintomo percepito della ‘pancia gonfia’ è estremamente diffuso tra la popolazione di tutto il mondo, e non sempre è collegato al meteorismo da segni clinici inconfutabili.
Come detto in precedenza, la sensazione di avere l’intestino gonfio d’aria può variare di molto da soggetto a soggetto, e non è strettamente collegata alla quantità di gas totale presente nel colon (che, come detto, deve comunque esserci fisiologicamente).
A volte, alcuni stati di ‘gonfiore’ sono momentanei, e legati magari a condizioni squisitamente temporanee, come un lieve periodi di stress o un piccolo cambio delle abitudini alimentari.
Anche i soggetti affetti da stitichezza cronica possono avere la sensazione di tensione e gonfiore addominale, senza per questo essere affetti da meteorismo conclamato.
Questa grande varietà di sintomi e di percezione degli stessi ha fatto sì che il ‘business della pancia gonfia’ abbia invaso il mercato sanitario, con prodotti da banco spesso dalla dubbia utilità.
Non dissimilmente dalla quantità abnorme di creme, pomate ed unguenti per le emorroidi (quasi tutti completamente inutili, e comunque non curativi ma palliativi), anche per la ‘pancia gonfia’ esistono in commercio una quantità semplicemente esagerata di integratori o pseudo-farmaci, che spesso si riducono ad essere dei semplici estratti vegetali ma senza alcun principio fitoterapico.
Va ricordato che il meteorismo funzionale non può essere auto-diagnosticato, e non può neppure essere trattato con l’auto-prescrizione di prodotti da banco (di qualsiasi tipo).
Il meteorismo, quando accertato, è diagnosticato solo dal Medico Colonproctologo, e ha sempre una motivazione funzionale: un’intolleranza alimentare, una condizione patologica del colon, un accertato stato di stress emotivo, una dieta errata o comunque sbilanciata.
Tutti problemi che richiedono competenza medica, e che non possono essere risolti in autonomia, con l’acquisto di prodotti da banco.
Ecco perché, nel caso si sospettino i sintomi del meteorismo, è importante eseguire una visita specialistica colonproctologica, che deve precedere obbligatoriamente qualsiasi tipo di terapia ed assunzione di farmaci od integratori.
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Quindi ricorda che...
- la sensazione di 'pancia gonfia' è molto comune nella popolazione umana, e può essere un sintomo di una condizione clinica come meteorismo;
- non sempre la sensazione di 'pancia gonfia' riportata dal paziente ha reali segni clinici ricoscontrabili dal medico;
- nell'intestino umano è fisiologicamente sempre presente un certo quantitativo di gas, che non è eliminabile del tutto;
- i batteri del microbiota intestinale, che vivono in simbiosi con noi, naturalmente producono gas come metano, idrogeno, monossido di carbonio ed azoto, frutto del loro metabolismo;
- la quantità di gas presenti nel colon può variare da persona a persona, e non è necessariamente una causa di meteorismo;
- più che la quantità totale di gas nell'intestino, è importante che essi siano distribuiti equamente per tutto il colon, evitando 'bolle' di gas più concentrato che possono portare a spasmi e tensione addominale;
- la mucosa del colon riesce ad assorbire parzialmente i gas presenti nell'intestino, e quelli che non sono assorbiti sono espulsi meccanicamente attraverso i peti;
- qualsiasi essere umano emette peti ad intervalli variabili, ed è considerato normale;
- quando i peti divengono più frequenti durante la giornata, si parla di flatulenze;
- mangiando, fagocitiamo anche una certa quantità d'aria, che inevitabilmente finisce nell'intestino;
- l'aerofagia è quel comportamento sbagliato che introduce molta più aria del dovuto durante i pasti, che può portare al meteorismo;
- stati di ansia e stress, continue tensioni al lavoro o in famiglia, situazioni sentimentali confuse o difficili possono aumentare la produzione di adrenalina e cortisolo, disturbando la mucosa intestinale e favorendo il meteorismo;
- una dieta troppo carica di legumi può aumentare considerevolemnte la fermentazione batterica intestinale, causando condizioni di meteorismo;
- una dieta sbagliata, troppo ricca di carboidrati, può fare iper-fermentare i batteri del microbiota intestinale, e portare alla contaminazione dell'intestino tenue, che porta al meteorismo;
- condizioni patologiche come la cecliachia oppure l'intolleranza al lattosio causano violenti attacchi di meteorismo;
- alcune patologie autoimmuni come la malattia di crohn e la rettocolite ulcerosa danneggiano la mucosa del colon, che diviene meno efficace nell'assorbire i gas intestinali;
- la diagnosi del meteorismo non è agevole, poiché i sintomi spesso riportati dal paziente non hanno evidenze cliniche
Nota deontologica
La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.
La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
domenica 11 febbraio, 2024
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.
Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.
Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.
È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.
In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.
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La ritengo una persona preparata ed empatica."