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La candidosi anale - Sintomi, cause e cura

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La candidosi anale

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Luisella Troyer - MioDottore.it
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Com’è noto ormai da tempo alla scienza, il nostro corpo non è un organismo chiuso a riccio rispetto all’ambiente circostante.

Difatti, oltre alle comuni interazioni quotidiane di alimentazione, in cui essenzialmente prendiamo energia già trattata chimicamente da altri esseri biologici, il nostro organismo ospita a sua volta una grande quantità di forme di vita, molto piccole, che di rimando sfruttano gli scarti o i residui biologici prodotti dal nostro metabolismo.

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La Candida albicans, un lievito appartenente alla vasta famiglia dei funghi Saccaromiceti, è proprio uno di questi microorganismi che vivono sul e nel nostro corpo, che per loro risulta un ambiente molto confortevole dove trovare abbondante nutrimento.

Normalmente la Candida albicans è un fungo innocuo per noi: si nutre degli scarti del nostro metabolismo e anzi, con la sua presenza tiene lontani altri microrganismi ben più malevoli, che potrebbero colonizzare e infettare i nostri tessuti.

In determinate situazioni, però, questo utile lievito può crescere e proliferare in maniera incontrollata, dando inizio a quella che viene chiamata candidosi.

Quando la candidosi affligge le mucose dell’ano e della cute perianale, si parla più propriamente di candidosi anale.

Leggi questa pagina per scoprire cos’è la candidosi anale, come si diagnostica e come si può prevenire.

Cos’è la Candida albicans?

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la candida albicans è un fungo del tipo dei lieviti e della famiglia dei saccaromiceti

La Candida albicans è un fungo, per l'esattezza un lievito, appartenente alla numerosa famiglia dei Saccaromiceti.

Come tutti i funghi, il suo ciclo vitale si basa sul parassitismo, e precisamente sulla digestione degli zuccheri prodotti da altri organismi biologici, in un processo ben noto chiamato fermentazione.

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il fungo della candida albicans visto al microscopio

La candida è presente in grande quantità nel nostro cavo orale, nel nostro tubo gastrodigerente (intestino e colon) e sulla nostra cute ano-genitale, quindi orifizio anale, pene, scroto e vagina.

In condizioni di normalità, la candida è un fungo che vive cibandosi degli scarti organici che trova nel nostro cavo orale, intestino o cute superficiale, e non è un micro-organismo patologico.

Anzi, la sua presenza è utile per il nostro sistema immunitario, poiché tiene lontani altri batteri o funghi potenzialmente patogeni, che potrebbero prendere il posto del Candida albicans se esso non fosse già presente.

Solo in condizioni eccezionali, in cui vi è una iper-proliferazione del lievito, si parla più propriamente di candidosi.

Cos’è la candidosi?

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severa candidosi ano-genitale

La candidosi è una condizione patologica, causata dalla proliferazione eccessiva ed incontrollata del fungo Candida albicans.

Normalmente, il sistema immunitario riesce a tenere a bada il fungo della candida, impedendogli di proliferare eccessivamente, e confinandolo dunque in zone precise del tratto gastrointestinale o della cute, dove staziona e vive da saprofita (digerendo gli scarti del nostro metabolismo).

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ispezione proctologica per candidosi

Quando ciò non avviene, e il fungo della candida si replica in maniera abnorme ed incontrollata, si parla di candidosi, che è una patologia vera e propria, con sintomi specifici.

Perché si manifesta la candidosi?

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proctite intensa causata da candidosi anale su prolasso emorroidario

La candidosi, come detto poco in alto, è una condizione di disequilibrio del fungo della Candida albicans, normalmente presente nella nostra bocca, nel nostro intestino e sui nostri genitali.

I motivi della sua replicazione incontrollata sono sempre imputabili ad un abbassamento deciso delle difese immunitarie, che permettono al fungo di iper-proliferare oltre i limiti fisiologici di equilibrio.

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candidosi ano-rettale

Quest’abbassamento delle difese immunitarie è a sua volta correlato a cause esterne o sovra-infezioni, virali o batteriche, come:

  • Una lunga cura antibiotica, che ha seriamente abbassato la quantità e la qualità del microbiota intestinale (naturale antagonista del Candida albicans);
  • Una severa infezione batterica, come una polmonite, o un’altra patologia infettiva particolarmente provante per l’organismo;
  • Alcolismo e tabagismo;
  • Il diabete mellito;
  • Una situazione di malnutrizione o alimentazione scorretta e deficitaria;
  • L’infezione da HIV non curata con la giusta terapia antivirale;
  • Un periodo prolungato di stress, sia fisico che psicologico;
  • Una chemioterapia o radioterapia;
  • La presenza di un attacco tumorale aggressivo;
  • Degli sbalzi ormonali;
  • L’assunzione della pillola anticoncezionale;
  • Un rapporto sessuale con un/una partner con candidosi urogenitale o anale

Qualunque sia la causa primaria dell’abbassamento delle difese immunitarie, essa dovrebbe essere intercettata e diagnosticata dal Medico in sede di anamnesi, poiché in essa vi è la radice della sovra-infezione della candidosi.

Consigli proctologici

Statisticamente, la candidosi anale è una condizione patologica più comune alle donne rispetto agli uomini.

La causa di questa preferenza statistica è dovuta al ciclo ormonale della donna, che a sua volta è la causa frequente dell'abbassamento delle difese immunitarie e del pericolo di sviluppo di candidosi.

Ancora, l'assunzione della pillola anticoncezionale aumenta di molto il rischio di sviluppo di una candidosi vaginale, che è comune a oltre il 60% delle donne sotto terapia ormonale.

Datosi che vagina ed ano, nella donna, sono molto ravvicinati, il rischio di auto-inoculazione delle spore del fungo nella mucosa anale è molto alto, da qui la maggiore percentuale di possibilità di candidosi anale.

La candidosi si può trasmettere?

La candidosi intestinale no, non è una patologia trasmissibile.

La candidosi urogenitale, o anche quella anale, è invece trasmissibile con un rapporto sessuale, e rientra pertanto nell’elenco delle Malattie Sessualmente Trasmissibili.

Quali sono i sintomi della candidosi?

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diffusa candidosi del canale anale

I sintomi della candidosi variano molto a seconda della sua localizzazione e, non di meno, anche a seconda del sesso e dell’età del paziente.

Nei bambini piccoli, si presenta spesso nel cavo orale, dove prende il nome di mughetto, con tipiche lesioni biancastre, simili a placche.

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tipiche placche biancastre da infezione da candida albicans

Sulla pelle, sia negli adulti che nei bambini, la candidosi assume la forma di desquamazione biancastra, spesso friabile, che può essere pruriginosa o meno.

Nella mucosa intestinale, il fungo può raggiungere il circolo ematico e liberare le sue tossine, che danno un’ampia serie di sintomi, quali:

  • Diarrea o stipsi;
  • Cattiva digestione;
  • Perenne stanchezza o sonnolenza;
  • Irritabilità e depressione;
  • Gonfiore addominale;
  • Insonnia e mal di testa ricorrenti

A questi sintomi, come si vede molto variegati, spesso si aggiunge il cattivo assorbimento dei villi intestinali, invasi dal fungo della candida, che alla lunga può provocare malnutrizione.

In sede genitale femminile, la candidosi urogenitale comporta molto spesso bruciore, prurito, sensazione di perenne ed incombente bisogno di urinare e, non per ultimo, dolore durante l’atto sessuale penetrativo.

Questi sintomi rientrano nel quadro più generale della vaginite, una condizione che affligge di sovente molte giovani donne sotto terapia anticoncezionale.

Nell’uomo la candidosi urogenitale è sovente asintomatica, ma quando diviene sintomatica si possono apprezzare lesioni squamose del pene, in particolar modo del glande, spesso pruriginose.

La candidosi anale sia manifesta invece come una violenta proctite (infiammazione dell’ano e del retto), che rende la mucosa anale e la cute perianale arrossata, eccessivamente calda, dolente al tatto e pruriginosa.

Tale prurito anale è spesso riferito come insopportabile, e si aggiunge anche al bruciore anale durante l’evacuazione.

Cos’è la candidosi anale?

La candidosi anale è la localizzazione nella sede anale e perianale della candidosi.

Si può manifestare sia in uomini che donne, ed è sempre dipesa da un’iper-proliferazione del fungo della Candida albicans, a sua volta causata da un abbassamento delle difese immunitarie ma, a differenza della candida intestinale, a volte anche di un rapporto sessuale non protetto.

I suoi sintomi sono quelli di una proctite, ossia un’infiammazione della zona perianale, dell’orifizio anale e del retto, che rende la mucosa arrossata, facilmente lacerabile, spesso sanguinante, a volte con la presenza di lesioni biancastre che, facilmente asportabili, si ripresentano poco dopo.

La proctite causata dalla candidosi irrita tutti i tessuti ano-rettali, e questo causa bruciore e pizzicorio continuo, specie durante l’evacuazione, a cui si associa intenso prurito anale.

Consigli proctologici

Le molecole steroidee, quindi contenenti il cortisone, sono un 'cibo' particolarmente gradito ai parassiti fungini, e il fungo della candida non fa eccezione alla regola.

la candidosi anale e peri-anale causata dall'uso smodato di creme topiche al cortisone è infatti un problema comune nei pazienti affetti dalla patologia emorroidaria, che spesso rifiutano di recarsi dal Medico Proctologo e, in rimpiazzo, si rivolgono al farmacista che, sovente, non lesina a vendergli creme cortisoniche.

il risultato è una sensibilizzazione della zona anale e peri-anale che, nel tempo, non solo causa una violenta dermatite, ma induce anche i funghi della candida ad iper-proliferare, contenti del fatto che vi sia molto più nutrimento adatto a loro (le molecole di cortisone).

Le candidosi anali dovute all'uso smodato di creme e preparazioni topiche al cortisone sono un problema frequente nei pazienti affetti da emorroidi patologiche, e sono spesso un sintomo secondario correlato al prolasso emorroidario.

Come si trasmette la candidosi anale?

Nelle donne, la quasi totalità dei casi di candidosi anale sono per auto-inoculazione, cioè per trasmissione delle spore del fungo dalla vicina vagina, che risulta dunque il focolaio dell’infezione.

A sua volta, la candidosi vaginale è causata spesso da uno sbalzo ormonale, sovente dettato dalla pillola anticoncezionale (circa un 60% di donne sotto terapia anticoncezionale sperimenta questo sintomo).

Non può comunque essere esclusa l’infezione proveniente da un rapporto sessuale con un partner (spesso, asintomatico) con un’alta carica fungina.

Nell’uomo, la candidosi anale è raramente dipesa da un rapporto sessuale o da uno sbalzo ormonale, bensì da un abbassamento drastico delle difese immunitarie, come dopo una cura antibiotica prolungata nel tempo.

Come si diagnostica la candidosi anale?

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anoscopia per sospetta candidosi

La diagnosi della candidosi anale non è agevole, poiché la sintomatologia dell’infezione può confondersi con quella di altre malattie proctologiche (ad esempio, dermatiti chimiche oppure batteriche, o anche prolasso emorroidario).

Oltre all’ispezione proctologica, è imperativo che il Medico Proctologo esegua un’anamnesi rigorosa, che deve tenere conto di ogni sintomo collaterale del paziente, del suo stile di vita e delle sue preferenze ed abitudini sessuali.

L’esame è completato con la necessaria Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, dove il Medico Proctologo, tramite tubo d’ispezione proctologico e videocamera in alta definizione, analizza tutto il tratto ano-rettale, alla ricerca della presenza delle tipiche lesioni biancastre e friabili della Candida albicans.

La coprocultura, cioè l’esame della coltura delle feci che serve ad indagare sulla presenza o meno del fungo negli scarti fecali può essere consigliato, ma di per sé non è indicativo per la diagnosi, in quanto residui del lievito della Candida sono normalmente presenti nel nostro alvo.

La biopsia del canale ano-rettale consente una diagnosi più precisa, ma datosi che è un esame invasivo il Medico cerca, se possibile, di evitarlo, ricorrendo ad esso solo quando la terapia di prima linea per la candidosi dovesse fallire.

Consigli proctologici

Prima dello sviluppo della Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, l'unico esame di riferimento e di alta attendibilità per la diagnosi della candidosi anale era la videocolonscopia.

Un esame abbastanza invasivo, che necessita peraltro di fastidiosa preparazione, che risulta comunque esagerato per indagare solo l'ano ed il retto.

La Videoproctoscopia ha risolto il problema: è un esame veloce, senza preparazione, non invasivo, in grado di visualizzare immediatamente e in alta risoluzione tutte le lesioni della candidosi.

Qual è la terapia della candida anale?

La terapia della candida anale non è dissimile a quella per la candida intestinale o urogenitale, e si basa essenzialmente sulla somministrazione di farmaci antimicotici, sia sistemici che topici.

La posologia della terapia è modulata dal Medico Proctologo a seconda dell’estensione e della gravità della candidosi, della risposta immunitaria del paziente, della presenza o meno di sovra-infezioni parallele e, ovviamente, dello stato di salute generale del paziente.

Generalmente i farmaci antimicotici di primo utilizzo sono il fluconazolo, l’itraconazolo e il voriconazolo, con quest’ultimo principio attivo (molto potente) utilizzato come extrema ratio solo nel caso di infezioni persistenti.

Questi farmaci possono essere somministrati sia per via orale che topica, sotto forma di creme da applicare nella zona anale e perianale, oppure una combinazione delle due modalità.

Va necessariamente sottolineato che, assieme alla riduzione della carica fungina della Candida albicans, è imperativo per il Medico Proctologo anche indagare e risolvere le eventuali patologie o stati patologici originari dell’abbassamento delle difese immunitarie del paziente.

La somministrazione di probiotici (fermenti lattici) per via sistemica è altresì spesso necessaria, per riequilibrare l’eventuale flora intestinale dissestata dall’iper-proliferazione della Candida albicans.

A queste cure mediche, il Proctologo quasi sempre associa un controllo della dieta del paziente, che è utilizzato come vera e propria terapia adiuvante di quella farmacologica.

Che dieta bisognerebbe avere durante il trattamento della candida anale?

La terapia dietetica è molto importante durante la cura della candidosi, poiché il fungo della Candida albicans, oltre che risiedere fisiologicamente nella mucosa gastrica ed intestinale, trae la sua fonte di sostentamento dalla fermentazione degli zuccheri.

Quando il fungo della Candida albicans aumenta la sua popolazione in maniera incontrollata, nell’intestino il naturale microbiota che vive in nostra simbiosi (cioè i batteri amici, che completano il nostro processo digestivo formando le feci) ne risente, e si indebolisce.

Un microbiota debole causa svariati problemi all’alvo: dalla diarrea cronica alla stipsi ostinata, che alterano le feci e peggiorano dunque l’infiammazione ano-rettale.

Compreso ciò, la dieta che il Medico Proctologo solitamente prescrive al paziente affetto da candidosi mira ad evitare zuccheri raffinati e puri (come ad esempio lo zucchero bianco), limitare l’apporto di carboidrati in generale e preferire pesce, verdure, uova, carne bianca e olio di oliva come condimento.

Una giusta terapia alimentare supporta e rafforza quella antimicotica, accelerando i tempi di guarigione e migliorando la sintomatologia intestinale del paziente (che, spesso, risulta alterata proprio dall’infezione della Candida).

Qual è il Medico a cui rivolgersi in caso di sospetta candidosi anale?

Il Chirurgo Proctologo è lo specialista sanitario di riferimento in caso di sospetta candidosi anale.

È difatti tale figura medica che è perfezionata nello studio e nella cura di tutte le patologie ano-rettali, inclusa l’iper-infezione da Candida albicans.

Inoltre, gli studi proctologici avanzati, come quello della Dott.ssa Luisella Troyer, hanno a disposizione apparecchiatura diagnostica d’avanguardia come la Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica, che risultano indispensabili per valutare, senza dolore né preparazione, lo stato reale della mucosa ano-rettale e confermare o meno la presenza delle lesioni da candidosi anale.

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Se sperimenti una sintomatologia che ti fa pensare di essere affetto da candidosi anale, come ad esempio un intenso prurito che non ti passa, non devi iniziare terapie auto-prescritte, ma devi rivolgerti ad un Medico Proctologo esperto in materia.

Se sei a Milano, lo studio Salus Mea della Dott.ssa Luisella Troyer può aiutarti a diagnosticare l’eventuale candidosi anale, anche avvalendosi della moderna Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

La Dottoressa è un Chirurgo Vascolare Proctologo con decenni di esperienza nella Proctologia e nelle infezioni da candidosi anale, e può dunque aiutarti a diagnosticare e a curare la Candida, con un piano di terapia personalizzato che, alla cura medica, affianca anche uno scrupoloso controllo alimentare.

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Per le sue diagnosi e le visite proctologiche, la Dott.ssa Luisella Troyer utilizza l'eccellenza della tecnologia diagnostica, come il moderno videoproctoscopio in alta definzione, per la Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

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Quindi ricorda che...
  • il fungo della candida albicans è un parassita saprofita, che vive normalmente nel nostro cavo orale, nel tubo gastrodigerente, sulla cute anale e genitale;
  • in condizioni di normalità, la candida non è pericoloso per la nostra salute;
  • la candidosi è l'iper-proliferazione del fungo della candida, dovuta ad un abbassamento deciso delle difese immunitarie;
  • sono molte le cause che portano all'iper-proliferazione del fungo della candida: da una cura antibiotica aggressiva sino a situazioni di immunodeficienza cronica o sbalzi ormonali;
  • nelle donne la candidosi urogenitale è molto frequente, specie se esse sono sotto terapia anticoncezionale;
  • anche un rapporto sessuale con un partner asintomatico affetto da candidosi può portare ad un contagio;
  • la candidosi anale è quando la localizzazione dell'iper-proliferazione del fungo affligge la mucosa ano-rettale;
  • i sintomi di una candidosi anale sono sovente prurito, arrossamento della zona anale e della mucosa anale, presenza di lesioni biancastre e maleodoranti su ano e zona perianale;
  • la candidosi anale è diagnosticata clinicamente, per mezzo dell'esame di videoproctoscopia endoscopica elettronica;
  • la terapia per la candidosi si basa sulla prescrizione di antimicotici, di probiotici e dell'adeguata dieta alimentare

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

La Proctologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Proctologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, la Proctologia può essere inquadrata come disciplina chirurgica, che può però allargarsi ed intendersi perfezionamento della Gastroenterologia, della Dermatologia, della Chirurgia Vascolare, dell'Oncologia, della Infettivologia e, non ultimo, anche della Ginecologia.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Proctologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale.

La Dott.ssa Luisella Troyer, iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano, tiene dunque a precisare che ella è un Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Vascolare, e perfezionata poi Proctologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

Chirurgo Vascolare Proctologo a Milano Dott.ssa Luisella Troyer

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:

domenica 11 febbraio, 2024

La Dott.ssa Luisella Troyer è un Medico Chirurgo, specializzata in Chirurgia Vascolare e perfezionata in Proctologia.

Sin dal suo percorso come specializzanda, la Dottoressa ha avuto a cuore lo studio e la cura delle patologie proctologiche, in particolar modo delle emorroidi e dei prolassi emorroidari.

Ha accumulato, nel corso del suo esercizio come Chirurgo, circa 5000 ore di sala operatoria come primo operatore, di cui circa 120 di emorroidectomia Milligan-Morgan.

È uno dei primi Medici ad aver studiato e sperimentato la terapia con scleromousse per le emorroidi patologiche, che la Dottoressa ha giudicato d'elezione per il trattamento non traumatico dei prolassi emorroidari, con statistiche di risoluzione superiori al 95% e pertanto spesso comparabili con l'accesso chirurgico.

In ogni sua visita proctologica la Dottoressa utilizza, a complemento della valutazione clinica, un moderno videoproctoscopio totalmente digitale, di sua ideazione e realizzazione, in grado di catturare in tempo reale flussi video in alta risoluzione, che compone l'esame specialistico denominato Videoproctoscopia Endoscopica Elettronica.

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